venerdì 6 novembre 2009

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La domanda di merci e di servizi prodotti o distribuiti in modo informale nelle città globali della nostra epoca ha svariate origini e molteplici caratteristiche.
Essa può nascere nell'ambito dell'economia formale generata dalle aziende o dai consumatori finali.
La maggior parte del lavoro informale nel campo dell'abbigliamento, della produzione di mobili, dell'edilizia, dell'imballaggio e spedizione e delle industrie elettroniche è di questo tipo.
Una seconda causa è la domanda proveniente dall'interno delle comunità in cui hanno luogo molte delle attività informali, anche se non tutte in assoluto. Le comunità di immigrati sono uno degli esempi più significativi e sono probabilmente alla base di gran parte di questo secondo tipo di domanda. Infine, un genere alquanto diverso di economia informale nasce dalla concentrazione di artisti e di professionisti, forse soprattutto professionisti urbani, collegati ai nuovi media tecnologici, nei tipi di città su cui stiamo concentrando la nostra attenzione oggetto da manipolare per/e nel workshop di dicembre.

Ci sono diversità nei tipi di lavoro presenti nell'economia informale. Molti sono lavori non specializzati che non offrono opportunità di formazione e comportano compiti ripetitivi. Alcuni tipi di lavoro richiedono alta specializzazione oppure l'acquisizione di una determinata competenza. L'aumento dell'informalizzazione nelle industrie delle costruzioni e dei mobili su misura, può essere visto come la causa che ha prodotto una riqualificazione della forza lavoro a differenza della più standardizzata e spesso prefabbricata edilizia abitativa delle aree suburbane. Alcuni lavori danno retribuzioni estremamente basse, altri retribuzioni medie, mentre si è osservato che altri ancora offrono compensi alquanto buoni, soprattutto nell'economia informale creativa di tipo professionistico. In tutta questa gamma sembra comunque esservi un risparmio per datori di lavoro ed appaltatori rispetto ai compensi che dovrebbero pagare nel mercato "formale".
Possiamo anche classificare diversi tipi di ubicazione nell'organizzazione spaziale dell'economia informale. Una sono le comunità di immigrati, ubicazione chiave per attività informali che soddisfano la domanda sia interna sia esterna di beni e di servizi. Una seconda ubicazione important sono le aree nelle quali si sta attuando un fenomeno di gentrification; queste aree hanno al loro interno un ampio assortimento di attività informali che operano nel campo del restauro, della trasformazione e delle nuove costruzioni di piccole dimensioni. Questo è anche lo spazio in cui può esservi gran parte dell'economia informale di tipo creativo. Una terza ubicazione è costituita dalle aree informali di servizi in ambito industriale e manifatturiero che servono il mercato a livello di città.

Lo specifico insieme di processi integrati e medianti che alla fine favoriscono le nuove economie informali è costituito da:
a) l'aumentata disparità dei guadagni e dall'annessa ristrutturazione del consumo in gruppi ad alto reddito ed in gruppi a basso reddito;
b) dall'aumentata disparità delle capacità di realizzare profitti tra differenti tipi di aziende;
c) dall'incapacità di molti fornitori di beni e servizi richiesti dalle famiglie ad alto reddito e dalle aziende ad alti profitti, di continuare ad operare in città globali nelle quali i settori predominanti hanno notevolmente elevato i prezzi per spazi commerciali, manodopera, servizi ausiliari ed altre necessità aziendali essenziali.
L'informalizzazione di una parte di queste operazioni si è rivelata uno dei più importanti modi grazie ai quali questi fornitori hanno potuto continuare ad operare in tali città e soddisfare la domanda reale, spesso in crescita, dei loro beni e servizi. E' dunque la combinazione di una crescente disparità di guadagni e delle capacità di realizzare profitti, presente in vari settori dell'economia urbana che ha favorito l'informalizzazione di una sempre più ampia gamma di attività economiche. Queste sono situazioni che permettono l'integrazione di queste nuove attività nell'attuale fase di capitalismo avanzato, quale esso si concretizza nelle città principali, dominate dal nuovo complesso di servizi avanzati, tipicamente destinati ai mercati mondiali e caratterizzati da capacità di profitto estremamente alte. Attenzione però: non sono situazioni importate, attraverso l'immigrazione, da paesi meno sviluppati. E' un processo virtuoso insito all'interno di una struttura economica consolidata.
Anche l'emergente economia informale di tipo creativo è coinvolta in queste disuguaglianze spazio-economiche, sebbene i suoi contenuti ed i suoi progetti siano radicalmente differenti da quelli delle economie informali orientate al campo della manifattura e dei servizi. Berlino, con la sua grande concentrazione di artisti, designer, operatori dei nuovi media e moltissimi spazi recentemente sgomberati e senza proprietario è probabilmente l'esempio più straordinario della miscela di dinamiche in atto nell'economia informale creativa.

Ad un livello più astratto, vi sono altri tre aspetti, secondo noi, dell'informalità che emergono con evidenza nelle principali città della nostra epoca.
Il primo aspetto mostra che l'informalizzazione delle attività di produzione e di distribuzione è un modo di incorporazione nell'economia urbana avanzata.
Il secondo aspetto evidenzia che l'informalizzazione del lavoro creativo è uno degli aspetti più imprenditoriali dell'economia urbana, l'odierno esempio della molto elogiata creatività economica resa possibile dalle città.
Il terzo aspetto ci fa vedere che l'informalizzazione è l'equivalente a basso costo di ciò che all'apice del sistema è stato definito com "deregolamentazione"; tuttavia, mentre la deregolamentazione della finanza, delle telecomunicazioni e di altri settori importanti è stata costosa ed altamente formalizzata, nelle economie informali di oggi il costo è stato assorbito dagli stessi attori.

Un osservatore attento non può mancare di riconoscere queste evoluzioni all'interno della società in cui è immerso.
Sono evoluzioni complesse, guarda caso, e come tali necessitano di un approccio senza prevenzioni e il più possibile scientifico. In questo caso la scienza a cui ci affidiamo è una branca dell'economia avanzata che costruisce le proprie teorie in stretta sinergia con altre discipline quali l'urbanistica, l'architettura, l'antropologia, la filosofia. Ed esempio confrontabile sono i premi Nobel di quest'anno, gli studiosi americani Elino Ostrom ed Oliver E. Williamson, premiati per i loro innovativi e straordinari studi sulla governance economica. Che è ciò di cui stiamo parlando in queste righe.

Per riassumere, infine, possiamo dire che il nuovo nucleo urbano racchiude al suo interno una mescolanza di aziende, lavoratori e spazi economici ben più ampia di quella abitualmente riconosciuta. Ed è fondamentale per chi vuole affrontare il tema della città contemporanea averne dimestichezza in quanto questo è il principale elemento produttore di esigenze spaziali, il "materiale" al quale lavora il designer urbano. Possiamo, inoltre, identificare in modo significativo un problema politicamente e filosoficamente troppo spesso mal posto e cioè affermare che una parte delle comunità di immigrati presenti nelle città del nord globale ed una parte delle township esistenti nelle città de sud globale, sono anch'esse componenti della nuova economia urbana avanzata, ma che considerarle effettivamente tali è demagogico e populista. Inoltre è sì vero che Il complesso delle grandi aziende trasuda techne, precisione, potere e, perciò, riesce fin troppo facile considerarlo parte dell'economia urbana avanzata.
Ma non è affatto il solo insieme a contrassegnare la specificità delle città globali del nostro tempo.

MP

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